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Chapter 2 - il passo dell' uomo

> Il suono era lieve, ma distinto. Un battito di carne viva contro la pietra sacra.

Non come il passo degli angeli, che non pesano.

Questo era un suono antico, dimenticato: umano.

Sariel non si mosse subito.

Rimase inginocchiato, le mani ancora giunte, come se nulla fosse accaduto.

Gli angeli non temono. Ma riconoscono il profano quando lo vedono.

Eppure quel passo non profanava. Non oltraggiava. Era timido, come se si scusasse di esistere.

Quando si voltò, la figura era ferma a metà scalinata.

Una veste scura, polvere sul viso, mani vuote.

Un ragazzo. Giovane, ma consumato.

I suoi occhi erano rivolti in alto, verso la grande volta del Tempio.

"Questo luogo… è vuoto." disse. La sua voce tremava, ma non mentiva.

Sariel lo guardò. Per la prima volta da secoli, guardò un mortale.

Non rispose. Gli angeli parlano solo quando il Cielo lo permette.

Ma qualcosa in lui si mosse.

Non dubbio. Non rabbia.

Domanda.

Perché un uomo sarebbe salito fin qui?

Chi gli aveva mostrato il sentiero perduto?

"Non cercavo un dio che risponde," disse il ragazzo, "solo uno che non mi abbia dimenticato."

Quelle parole.

Erano… giuste.

Sariel si alzò. Le ali si aprirono lentamente, come una preghiera non detta.

Il silenzio non era finito.

Ma non era più sterile.

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